Il bluff (dall’inglese to bluff che significa ingannare, simulare) è una tecnica adoperata in qualsiasi gioco di carte a informazioni incomplete. Questa strategia è basata sull’indurre il giocatore avversario all’errore facendogli credere di essere in una situazione migliore di quella che è realmente. Il bluff però prevede anche l’esatto contrario, ossia far credere di avere una situazione pessima mentre invece si sa di essere in vantaggio.

Nel Poker Texas Hold’em esistono sostanzialmente tre tipi di bluff diversi a seconda delle circostanze, del momento (positivo o negativo) e della mano che ci si appresta a giocare.

E’ così suddiviso: bluff puro, semibluff e bluff passivo.

Bluff puro

Il bluff puro consiste in successivi rilanci per far credere agli avversari di avere carte buone o un punto forte. La particolarità di questo bluff è che in realtà in mano non si hanno carte buone ed addirittura si è certi che la mano non possa migliorare in nessun modo. Per questo motivo è un bluff rischioso. Il consiglio è di farlo o quando si è chipleader, o quando, dopo il flop, si riesce a capire che l’ipotetico punto realizzato dall’avversario non è il più alto possibile, oppure quando l’avversario della mano è uno solo.

Si consiglia inoltre, anche se è comunque rischioso, di farlo quanto in palio c’è un premio e un buy-in importante perché se così non fosse i giocatori, sapendo di non perdere poi così tanti soldi, entrerebbero anche senza punto o carte buone (vedi i free-roll on-line dove spesso capita che un giocatore veda un all-in di un avversario anche con niente in mano ).

Semi-bluff

Il semi bluff consiste sempre nel far credere che si ha un punto alto, ma nonostante la mano in possesso sia debole essa potrà migliorare diventando una mano molto forte. I giocatori in questo caso copriranno le tue puntate e se alla fine il bluff diventa il punto più alto, si vincerà la mano. Un esempio tipico è l’avere 4/5 di colore o di scala al turn. In questo caso infatti si farà un bluff puntando molte chips, e nel caso entri il colore o la scala al river quasi sicuramente si vincerà il piatto. Questo tipo di bluff è quello più dipendente dalla probabilità e dalla fortuna. E’ infatti d’aiuto calcolare la probabilità che le carte utili escano.

Bluff passivo o Slowplay

Lo slowplay è l’esatto contrario del bluff puro. Si attua quando si hanno in mano carte forti. Viene usato per cercare di far entrare più persone possibili nella mano in corso, cosa che non succederebbe nel caso di un rilancio. E’ comunque rischioso come bluff; infatti si da la possibilità all’avversario di vedere le carte a terra e ti realizzare un punto maggiore di quello in possesso. La speranza è quella di far fare punto agli avversari, ma sapere che il punto in possesso è maggiore e facendo si che loro puntino chips per poi mostrare le carte alla fine e lasciarli sbigottiti.

Usando questa tecnica spesso, gli avversari non sapranno mai quando si sta bluffando o no e questo è un grosso vantaggio per tutta la durata della partita. Le carte con cui lo slowplay esce meglio sono sicuramente i due assi in mano, la mano più forte, ma non imbattibile!

Il bluff in generale viene usato per sviare gli avversari. Essi infatti, se lo si usa in modo alternato, non riusciranno a trarre informazioni dalle tue giocate. E’ addirittura possibile mentire esplicitamente, ossia tramite il parlato, in molti tornei del mondo. Nei tornei informali europei è molto spesso vietato.